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Bonus facciate 2020: vi spieghiamo come ottenerlo

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Novità BONUS FACCIATE

Il Decreto Rilancio, approvato dal Senato il 16 luglio 2020, ha introdotto la possibilità di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito invece che fruire direttamente della detrazione fiscale.

Secondo l’art. 121 del Decreto Rilancio 34/2020 i soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, spese per il recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, alternativamente:

  • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  • per la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

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Da quest’anno conviene abbellire e pulire le facciate esterne grazie al Bonus Facciate: scopri la nuova detrazione del 90%, ti spieghiamo come ottenerla!

Grazie al Bonus Facciate 2020 infatti, dal 1° gennaio fino al 31 dicembre 2020, i contribuenti che effettuano lavori di manutenzione sulle facciate degli edifici, ville, appartamenti privati o condomini, potranno accedere alla detrazione fiscale del 90% senza limiti sul totale delle spese detraibili.

Ma come fare ad ottenere il Bonus? 

Lo spiega bene la circolare n.2/E diffusa il 14 febbraio 2020: il Bonus spetta per le spese documentate (sostenute nel 2020) per gli interventi anche di sola pittura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti. Come di consueto, la domanda dovrà essere richiesta con la dichiarazione dei redditi.

Il Bonus è riservato a chi possiede o detiene l’immobile in qualità di proprietario, nudo proprietario o titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione), oppure chi lo detiene in ragione di un contratto di affitto regolarmente registrato. In questo caso però ci deve essere il consenso del proprietario ai lavori.

L’Agenzia delle Entrate ci spiega che la detrazione del 90% spetterà tuttavia solo agli edifici ubicati in zona A o B (individuate dall’articolo 2 del decreto n. 1444/1968 del Ministro dei lavori pubblici), ovvero edifici ubicati nel centro storico (Zona A) e edifici nelle parti di territorio parzialmente o totalmente edificate (Zona B).

 

Che lavori sono inclusi nel Bonus? 

L’agevolazione riguarda gli interventi effettuati sull’involucro esterno visibile dell’edificio. Non solo le facciate: la detrazione fiscale è prevista anche in caso di restauro e recupero di “balconi, ornamenti e fregi”. Sono incluse grondaie, pluviali, parapetti, cornicioni e tutte le parti impiantistiche coinvolte purché parte della facciata dell’edificio.

 

Detrazione in 10 anni: come funziona, limiti e novità

L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 per interventi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in determinate zone. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

Per calcolare se un intervento rientri o meno nell’anno 2020 (e dunque se meriti il bonus) si fa riferimento alla data di pagamento e non a quella della realizzazione dei lavori. Ad esempio: un restauro iniziato nel 2019, ma con spese sostenute nel 2020, potrà godere del beneficio fiscale.

 

Scarica la circolare qui.

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